Attrezzi da lavoro. Una scultura in legno su di un ripiano, a lato, busto, viso di donna, algido; vicino una morsa, due cassette. Musica suona, un sonho destruido, Mirene Cardinali. Un tavolinetto costruito con materiale di recupero, due, tre, bicchieri da liquore, cristallo finemente lavorato, polvere, uno mezzo pieno, una bottiglia aperta: Muscatel. Alle pareti scale a pioli, con dipinti poggiati su, nudi femminili; barili, qua e là, e su alcuni grosse pietre grezze, marmo, granito, martelli, scalpelli, punte, attrezzi da scultura. Una scrivania, colori, matite, barattoli vuoti e pieni, rotoli di carta, appunti, schizzi, un mazzo di carte, dadi, bicchieri di plastica con rimanenze di colore e pennelli usati. Musica.
Entra un uomo, robusto; è a torso nudo, calzoncini da mare e sandali. Siede di fronte al tavolino, versa liquore nel bicchiere fino a riempirlo di nuovo, sorseggia, « I piedi visti da sotto sono belli tutti», dice, esita, pensa un attimo e riprende: «…I nasi sono tutti brutti», dice, sorseggia, si ferma a pensare, si alza, col bicchiere, due, tre passi, si ferma, ritorna, lo posa, va alla scrivania, sistema alcuni attrezzi riponendoli con cura al muro, su più file, srotola un disegno, lo osserva, fa cenno di no col capo, non va, lo ripone, si guarda l’ingombro che spunta dai calzoncini, si tocca brevemente, come per sistemarsi, prende uno specchio, piccolo, lo appende a un chiodo, prende un pettine, si riavvia i capelli, controlla, si piace, sì, può andare, si siede, solleva un piede, lo osserva sotto, si distoglie, prende una sigaretta da un pacchetto di morbide, la batte sul ripiano dalla parte del filtro, due, tre volte, la accende, ripone il pacchetto, e torna ad osservare il piede di sotto, poi prende un rotolo di carta igienica e, con quello, esce.
© “Capodanno al Mc Donald’s di Arles”, Federico Caramadre 2000 – Edizioni Hermes Studi d’Arte Associati – Tutti i diritti riservati; S.I.A.E. 2001
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